"Sono un gatto, non credo di doverti dare altre spiegazioni"

Dietro la fierezza di questo gatto nero si cela un carattere "umano" con le paure, la voglia di primeggiare, la dissimulata ricerca di ricevere e dare affetto, la goliardia a tratti prepotente e l'orgoglio di non voler ammettere di aver torto; ma si parla pur sempre di un gatto e quindi tutte queste debolezze vengono presentate con delle antitetiche "scusanti" che vanno sempre a favore del felino ("tremavano impauriti, accovacciati nella gabbia, non certo intrepidi come me che affrontavo spavaldo il pericolo rintanato nell'angolo").

Ovviamente non mancano spunti di riflessione su molti temi prettamente umani ("incredibile quanti rifiuti producano gli umani: se si impegnassero a concepire pensieri quanto si impegnano a generare rifiuti, forse diverrebbero un po' meno stupidi. E produrrebbero meno rifiuti") e sfumature filosofiche sull'esistenza ("la morte è soltanto un passaggio oltre il velo che ci separa dal resto del mondo, un passaggio che ci fa diventare il resto del mondo").
In definitiva "Il diario di un cinico gatto" è una piacevole lettura che non richiede tantissimo tempo ma che ci mette davanti ad un nuovo modo di concepire la nostra esistenza guardandola con gli occhi dei felini con cui noi la condividiamo; occhi che, come dice una leggenda irlandese, ci permettono di vedere dentro un altro mondo.
"Molti non lo sanno, altri se lo dimenticano, ma questa è la verità. Gli umani non possono fare a meno di noi"
Diario di un cinico gatto di Daniele Palmieri | |
edizioni Youcanprint |
Nessun commento:
Posta un commento