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venerdì 25 gennaio 2019

Inserisci un gettone per giocare a : E(IM)migrazione


Emigrazione e immigrazione sono due fenomeni migratori strettamente connessi ma ne dimentichiamo il senso da troppo a lungo e per troppo tempo: immigrazione è quando, nello Stato di cui noi facciamo parte, arrivano per l'appunto stranieri o, se dobbiamo considerarli dal punto di vista della nazione di arrivo, li potremmo definire esuli, espatriati, profughi e via dicendo; emigrazione è quando noi stessi andiamo a vivere in un altro Stato con l'attribuzione dei termini prima citati.

Inseriamo un gettone e giochiamo a questo gioco che i nostri servizi televisivi ci propinano da anni.
"Chiudiamo le frontiere" ... "Ora si cambia!" ... "Questi stranieri mi hanno stancato" ... Spesso sento queste frasi, fatte da persone che spesso si sentono aizzate dalla politica odierna che fa leva sulle persone che scappano o cercano fortuna.

Ragioniamo, riflettiamo assieme, vorrei ricordare un po' la nostra storia.
Noi ITALIANI siamo stati emigranti... e lo siamo tutt'ora!
Dati recenti ci informano che solo nel Regno Unito ci siano circa 700 mila connazionali, in Germania più di 650 mila, in Argentina più di 800 mila (senza considerare che viene definita da alcuni come "la seconda casa italiana" per la presenza di oltre 20 milioni di italo-argentini in tutto il Paese, di cui solo a Buenos Aires oltre 300 mila e per il fatto che l'italiano è la seconda lingua ufficiale) e potrei continuare con altri Paesi, ma non lo farò!
La famosa emigrazione italiana è iniziata nel 1860, dapprima dalle regione settentrionali per poi spostarsi in tempi successivi anche al mezzogiorno d'Italia, il meridione... e dire che io pensavo che l'emigrazione fosse partita dal sud (alla faccia della politica dal doppio volto di Giolitti che si inizierà ad avere quattro decenni dopo circa).

Le fonti che indicano il numero complessivo di italiani che sono scappati dall'Italia sono varie ma indicherò la media raccolta e cioè 30 milioni.
Perché sto ricordando ai miei connazionali che siamo stati e siamo emigranti?
Perché mi fa sorridere il razzismo che usano certi italiani, mi fanno ridere gli slogan lanciati dalla politica e le frasi da certe figure professionali.

Noi Italiani all'estero siamo stati bistrattati, eravamo odiati (alcuni ci odiano ancora); prendo per esempio gli USA: il razzismo nei nostri confronti, il caso Sacco-Vanzetti (due italiani innocenti giustiziati dallo stato americano) e come non citare il linciaggio a New Orleans contro gli Italiani (3000 persone che pestarono letteralmente a morte 11 italiani, trattenuti impropriamente).
Gli svizzeri, nostri vicini, ci definivano cani.
E cosi via... Nel mondo abbiamo varie accezioni  belle e brutte che siano.

Prima di giudicare chi arriva dall'estero e prima di dire "non li vogliamo!", ricordiamoci da dove veniamo. Noi siamo morti per farci rispettare nel mondo ma ce lo siamo dimenticati e ci lasciamo andare a cose che, se i nostri connazionali all'estero dell'epoca vedessero ora, disconoscerebbero l'essere italiani. Ricordate: la storia insegna e senza essa saremmo vuoti. E ragionare con la mente e con il cuore vale di più: la mente da sola, delle volte, non è sufficiente.
Usare il cuore permette di non barattare le persone ( perché di questo si parla non di oggetti, ma di esseri umani come noi) con propagande, ideologie, soldi o altro. Usare il cuore consente di trovare una soluzione per queste persone. Usare il cuore non fa perdere l'umanità e a me piace usarlo!

Ora, prego, nei prossimi giorni inseriamo un gettone per continuare a "giocare" con i prossimi scoop in merito.
Sperando umanamente si trovi una soluzione per queste persone.

PS: Il mio discorso non vuole minimamente toccare ideologie e ne c'entra con la politica, lo scrivo nel caso qualcuno la mettesse in gioco; è solo una riflessione sul concetto di umanità e di storia  che non dobbiamo perdere.