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martedì 30 maggio 2017

E intanto il tempo se ne va.....

Lo Stadio Olimpico stracolmo e colorato di giallo e di rosso. Un uomo che esce, apparentemente solo ma, in realtá, sospinto da 70.000 cuori, sulle note della colonna sonora de "Il Gladiatore". Tanti giri di campo, tanti saluti, lacrime, sorrisi, tanti abbracci..... Le musiche si susseguono, una più epica dell'altra. Striscioni campeggiano in ogni dove, e sono lettere d'amore..... Ne leggo diversi, uno non lo scorderó più.

Recita cosi: "Speravo de morì prima".

Capolavoro 

Piangiamo tutti. Piange l'uomo con la maglia giallorossa..... Ah no scusate, é semplicemente il colore della sua pelle. Piango io da casa. Piangono in settantamila allo stadio. Quando si dice attimi che sanno di eterno.
Ventotto anni circa di campo, di sussulti, di goal, di braccia al cielo...... Di ROMA.....  Piangiamo per la fine di una carriera irripetibile, per l'addio di un campione assoluto, per aver assistito ad un ragazzo che diventava fuoriclasse e al fuoriclasse che diventava leggenda.

E noi c'eravamo.

Piangiamo forse anche per noi stessi. Per l'ineluttabilitá del tempo, che se ne va sprezzante e incurante. Piangiamo perché se quegli anni sono passati per Totti, beh, allora sono passati anche per noi. Da  bambini lo abbiamo visto, seguito, amato e tifato..... Da maturi lo salutiamo commossi. L'epilogo di una storia, di una favola bella..... di un tratto, importante, di esistenza

Calcio ancora una volta metafora della vita. 

Tienitela addosso quella maglia capità, ancora e ancora. Per sempre. Ah no scusate, é semplicemente il colore della sua pelle.....

giovedì 11 maggio 2017

Workshop Universitario alla faccia della scienza :)


Tempo addietro in Università si sono presentati un ricercatore portoghese ed un professore molto apprezzato nel campo della ricerca. Il primo fa parte di un equipe che si occupa della ricerca nell'ambito del risparmio energetico nelle comunicazioni di oggigiorno (cellulari, telefoni, wireless e tutti gli altri mezzi dell Information Technology - ITC).
Risultati immagini per telefonataOVVIAMENTE parlava solo ed esclusivamente in inglese, ma io da buon studente amante delle lingue straniere (studio ingegneria) sono riuscito a comprendere la maggior parte del suo discorso (e ne ha dette), tutto condito da diapositive in inglese.

Faccio una premessa: nell'ambito delle telecomunicazioni, quando si esegue una telefonata, il telefono si allaccia ad una cella che fa parte di  un ripetitore (sistema d' antenna di trasmissione/ricezione, chiamato in gergo tecnico TX/RX), quindi in base alla località ci si attacca alla cella più vicina (le famose celle di cui si parla sempre per capire dove sia stato un ricercato, in ambito poliziesco), il tutto con l'ausilio satellitare.
Lo sapevate che l'aggancio ad una cella in termini energetici costa, e pure tanto?
Una parte dell'energia viene persa nell'aggancio, un'altra parte in operazione di suddivisione del canale e di frequenza  (operazioni di storage), un'altra per evitare interferenze ed alla fine la quantità di energia che si occupa del canale vero e proprio di trasmissione, è veramente poca.
Quindi l'obiettivo dei ricercatori è il seguente: sprecare meno energia in operazioni futili, concentrandosi unicamente sul vero problema: la comunicazione vera e propria.

Hanno pensato così di sviluppare un nuovo prototipo di ripetitore, a frequenze più basse (LF - Low Frequency), modificato e semplificato nella struttura (poiché quelli odierni sotto la struttura hanno decine, se non centinaia, di metri di fili in rame che si possono usurare): con questa innovazione si evitano tutti i cavi permettendo, con lunghezze molto inferiori, la diretta connessione alle stazioni digitali.
Il risultato? Efficienze energetica nettamente superiore che garantisce maggiore durata dei cellulare, migliore qualità delle telefonate e un sistema TX/RX più avanzato, con conseguente diminuzione dell'inquinamento elettromagnetico.
Ora però, passiamo al secondo: un professore che con la sua equipe ha vinto un bando per la NASA, presentando la coltura delle cellule in completa assenza di gravità nello spazio, questo per capire come le cellule rispondano allo sviluppo del proprio citoscheletro.

Dopo averci fatto capire la lentezza della burocrazia in merito, dicendoci appunto che se viene vinto un bando nel 2014 ed è innovativo, se potrà partire solo l'anno dopo o due anni dopo, rischia di diventare vecchio.
Ci sono state mostrate tutte le fasi dell'esperimento: coltura in situazioni completamente sterili, turni tra i ricercatori per evitare errori, planning/scheduler sul lancio della sonda (il primo lancio andò male e quindi dovettero riprogettare tutto, ma lo si era fatto già dopo aver finito la prima tranche, così da evitare tempi morti) e gli strumenti scientifici della NASA dove con una semplice richiesta si aveva tutto subito: "Serve questa sostanza!" ed ecco che subito arrivava tramite un nastro!

Il risultato dell'esperimento è che le cellule non presentano grosse differenze, rispetto al loro stato sulla Terra ,presentando uno scheletro cellulare quasi identico.
Direi che questo esito  può sembrare scontato ma non lo era per niente, ed anzi questo getta le basi per poter sviluppare a breve delle colture da cui poter ottenere dei prodotti di interesse commerciale per la nostra società.

Paolo Perrotta