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sabato 29 ottobre 2016

Buona (mica tanto!) la prima...

Sarà perché quando si parla di Celentano e Mina,  l’entusiasmo si accende irrefrenabile e la mente comincia a vagare gioiosa e incontrollata verso le più rosee strade dei ricordi…..

Sarà perché ripensando alla discografia di entrambi, nasce nella testa di ognuno di noi un motivetto senza fine e senza tempo che ripercorre, senza soluzione di continuità, gli infiniti successi dell’uno e dell’altra….. Sarà che la notizia del loro rinnovato sodalizio artistico scatena le più fervide fantasie e le aspettative più grandi che un amante della musica italiana possa avere….. Insomma, sarà per tutto questo o per altro ancora, ma mi ritrovo costretto ad asserire, mio malgrado, essendo io un fan sfegatato di Celentano (un po’ meno di Mina),  che il primo singolo lanciato in radio dai nostri due eroi, “Amami Amami”, che anticipa il nuovo lavoro dal titolo “Le Migliorì” (in uscita l’11 novembre), non mi ha convinto più di tanto. 
Per carità, ritmo incalzante e motivetto orecchiabile. Ma non basta. Si è come dinanzi a qualcosa di già sentito, già sperimentato, tra dance e ritmo tangheggiante….. Risultato oserei dire superato.
Da due mostri sacri ci si aspetta ben altro…..  

Credo non convinca a pieno nemmeno il testo, scritto da Riccardo Sinigallia (che onore per lui!), abbastanza semplice e banale. 
Unica nota positiva, l’assolo di fisarmonica a metà canzone, che in un passaggio cita e rende tributo ad un capolavoro di Celentano, Storia d’amore.
Insomma, voto del singolo (a mio modestissimo parere): 6 e mezzo (di stima). 

Certo, è oramai acclarato che una rondine non fa mai primavera….. Allo stesso modo, da un singolo non giudicherò un intero album. Ovvio! Non resta che aspettare qualche giorno, dunque. 

E ricordiamo a chi l’avesse scordato che il precedente è storico: l’album Mina Celentano pubblicato dai due 18 anni fa, è ancora oggi uno degli album più venduti di sempre in italia, con circa 2 milioni di copie vendute. Ripetere questi numeri è oggi vera utopia, ma si spera comunque in risultati più che soddisfacenti.
Ricordiamo, infine, ai più che per presentare il loro nuovo lavoro, i due grandi artisti hanno fatto le cose in grande: il 5 dicembre (data da confermare) è previsto infatti un super show su Raiuno, che vedrà la partecipazione proprio di entrambi. Ebbene sì, voci di corridoio vorrebbero il ritorno, in qualche modo, di Mina sul piccolo schermo.

Non illudiamoci ovviamente di rivederla nel modo canonico… Ma qualcosa di succulento starà di certo bollendo in pentola! 

mercoledì 19 ottobre 2016

I MEDICI (episodio 1 e 2) - Una recensione personale - NO SPOILER

Ebbene si, il momento è arrivato! C'era chi aspettava da tanto tempo questa serie con estrema trepidazione; ricordo ancora quell'afoso giorno di metà Giugno quando in televisione fanno passare la pubblicità de' I Medici con gli attori Richard Madden (Rob Stark di Game of Thrones per i più) e Dustin Hoffman, grande attore protagonista di moltissimi film, quale ad esempio Rain man.
Ricordo ancora che per lo stupore mi versai un po' di acqua addosso per sbaglio... Non fa niente, pensai, ma sentii una donna sbraitarmi sopra... Son cose che accadono, suvvia.
Iniziamo, mi siedo sul divano con una luce dietro al televisore e mi concentro su tutto ciò che questa serie inizia a mostrare.
Partiamo dal tema musicale, Renaissance, cantata da Skin (cantante degli Skunk Anansie, ma anche artefice di una buona carriera da solista); decisamente ben fatto, incisivo e diretto con giochi di voci corali di grande effetto e buon giro di strumenti... Skin non osa, ma mantiene la voce su un timbro ben definito, tranne piccole parti; insomma un tema decisamente buono che ci richiama alla mente quel periodo, immergendoci nell'atmosfera.
Fine della traccia musicale, parte il primo episodio. Si nota da subito una fotografia veramente pulita e ben fatta; dopo il primo minuto di film rimango stupefatto (WHAT THE HELL IS THAT?!) e già iniziamo bene, la serie vuole partire da schemi non predefiniti. Difatti il regista sfrutta la dislocazione temporale andando avanti e indietro nel tempo, tra Medici più maturi e Medici più giovani, mettendo così in risalto il carattere e il carisma della famiglia. Risulta anche accennata e a tratti caratterizzata la figura di personaggi secondari.
La prima puntata gioca a far immergere lo spettatore nella famiglia Medici tra Giovanni, Lorenzo e Cosimo, tutti e tre interpretati magistralmente, alle prese con gli Albizi. Nella serie televisiva troveremo anche altri personaggi famosi quali Donatello e Brunelleschi.
Se la prima puntata spiega un po' il carattere dei personaggi e l'incipit della storia, la seconda inizia a mettere in risalto la vera forza della famiglia Medici con i loro giochi di potere e le ambizioni più nascoste.
Ovviamente non svelerò nulla, ma vi basti sapere che le due puntate sono veramente ben fatte, il ritmo è giusto, la regia pulita e il doppiaggio eseguito da manuale.
Una nota di merito va alla presentazione di Firenze e del rinascimento italiano, fatta magistralmente: dai vestiti, al clima delle strade, sino ai palazzi, sembra davvero di potersi affacciare alla finestra e ritrovarsi nel medioevo.  E, aspetto non trascurabile, una meravigliosa Toscana a cornice di tutto ciò (sono Salentino, casomai si dice che sia di parte)!

P. P.


martedì 11 ottobre 2016

Metti un giorno in viaggio

Cosa succede quando un amico (che chiameremo Antonio) ti sveglia alle 5:30 del mattino di un anonimo martedì di ottobre e ti dice: "andiamo a farci un giro nel Gargano!"?
Succede esattamente ciò che state per leggere.

Ore 6:10
Partenza da casa mia dopo aver riesumato tutta l'attrezzatura da WWII poiché il meteo prevede temporali e armageddon.

Ore 6:11
Castimoni random e derisione dei tizi che a quest'ora corrono con l'ombrello e i pantaloncini corti.

Ore 6:25
Abbiamo fatto benzina, piove e abbiamo fame. Partono i primi dubbi esistenziali. Il sole non è ancora sorto e già ci chiediamo: "sarà stata una buona idea? Colazione strada facendo al primo autogrill per non perdere tempo? Non sarebbe meglio investire in un'attività basata sull'import-export di beni mobili con l'est Europa?".
Facce speranzose post colazione. 
Decidiamo di prendere un caffè dentro Lecce, in centro. Antonio si squirta il giubbotto con la Nutella del cornetto.

Ore 7:32
Faccio scoprire ad Antonio per la prima volta la funzione di Alternate Frequences dell'autoradio. Al momento giusto direi perché stanno passando "My Sharona" ed ora ci sta di brutto! Il mare dal finestrino appare cupo ma almeno a Torre Canne non piove.

Ore 8:39
La radio prende male e cerco un CD tra quelli in dotazione nella maccina di Antonio. Appena apro il portadischi trovo due CD di Fiorella Mannoia, continuo a girare e trovo Gino Paoli, Renato Zero, compilation di TV Sorrisi & Canzoni e musica sacra. Manca solo di trovare Gigi D'Alessio ed era la fine. Questo comunque non gli ha evitato una caricata di pugni nonostante stesse guidando. Mi consolo con l'unico disco decente in quella selezione-depressione; disco che risale ad almeno 12 anni fa e che gli masterizzai io con della sana musica dance. Volevo allegare foto dello scempio che ho dovuto vedere ma anche il mio cellulare si è rifiutato.

Ore 9:02
Le saline 
Posto di blocco dei Carabinieri, un agente sventola la paletta, Antonio preso in contropiede valuta di tirare dritto e non si ferma. Se dovessi finire in prigione mi avvarrò dell'immunità diplomatica riservata ai blogger. Arriviamo in pochi minuti alle saline di Santa Margherita di Savoia.

Ore 9:20
Prima sosta importante: Piccolo Birrificio Indipendente Decimoprimo. Entriamo accolti da un meraviglioso profumo di malto e ci fermiamo a parlare con il Mastro Birraio (permettetemi ma lui è uno dei pochi che meritano il maiuscolo) che ha un poco di tempo da dedicarci dopo lo sparging. Facciamo il carico di birre, ci rimettiamo in macchina e continuiamo il nostro tragitto nelle paludi.

Ore 10:50
Dopo la terza colazione della mattinata sostiamo a fare spesa al Caseificio dei Pini.
Qui tutto è a base di latte di bufala. Lo scenario appena fuori dal caseificio è degno di un film horror: agguanto una busta di mozzarelle e la squarto a dentate per farne uscire il siero che come un liquido amniotico culla e protegge le bianche delizie; dopo il "parto" le afferriamo e ignorando le loro silenti urla di pietá le azzanniamo avidi e affamati finché il latte non forma un rivolo lungo il braccio! Che delizia e che bontà... Segue abluzione in mezzo alla strada.

Ore 11:30
Siamo ad un'ora dalla meta e già il passaggio diventa suggestivo: alla nostra sinistra i monti impetuosi, alla nostra destra il mare luccicante. Su di noi nuovoloni che per ora ancora ci graziano ma che comunque rendono caratteristico il tutto.










Ore 12:00
Ci fermiamo lungo la strada più di una volta per ammirare i paesaggi mozzafiato che il Gargano ci offre: bianche e altissime scoglere, grotte marine e spiagge nascoste. Per questo taccio e lascio che siano le immagini a parlare.












Ore 12:43
Arrivo a Vieste con il Pizzomunno in bella vista: un grosso monolite calcareo di 25 metri che mascolinamente sta eretto a guardia della spiaggia. Antonio si emoziona. Piove. Mi fermo in una salumeria e le parvenze del salumaio mi fanno intuire che sia il caso di domandargli un buon posto per pranzare. Col senno di poi scelta azzeccata, ci servono infatti delle ottime orate "di mare" (ci tengono a specificare). Purtroppo il maltempo non ci permette di visitare il centro storico con il duomo e il Castello. Vabbè, è la scusa per tornarci.

Il Pizzomunno, quella specie di scoglio che si erge nel mezzo della spiaggia. 




Ore 15:30
Dopo un Diplomatico e un gelato decente (stranamente è difficile trovarne uno che già alla vista non ti trasmette un senso di morte) ci rimettiamo in strada per il ritorno.

Ore 17:46
Ma tanto lunga era sta strada?!?

Ore 18
Pausa Kinder Bueno; mi è esploso all'ultimo morso regalando pure a me una medaglia al cioccolato.

Ore 18:20
Arriviamo al casello di Bari e ci sono solo le casse automatiche.
Metto fuori il rosario e inizio a pregare: Antonio cerca venti minuti la fessura per mettere il biglietto non vedendo l'enorme freccia verde lampeggiare indicandola. Io, come è giusto che sia, piango dal ridere.

Ore 20:15
Finalmente torniamo in patria, sfatti ma contenti. Chiedo un commento a caldo al mio compare di viaggio che risponde: "peccato per la pioggia ma almeno ce la siamo spafata".

Amici miei, vado a collassare a letto (no, bugia, sto andando a sfondarmi con le cose buone che ho comprato oggi)...  Alla prossima avventura!