expr:class='"loading" + data:blog.mobileClass'>

lunedì 15 gennaio 2018

Dalla Cina con furore


Un volo intercontinentale, uno scalo molto lungo in uno degli aeroporti più grandi della Cina e tanto tempo da far scorrere. Quando dopo un lauto pranzo a base di oca laccata e ravioli ripieni di maiale e cinese ti sei girato oramai tutti i negozi che l'aeroporto offre, non resta che far riposare i piedi seduto su una delle panche della zona di attesa. Ed inevitabilmente inizi a osservare la varia umanità che popola tale luogo.
I turisti europei sono quasi inesistenti, inizio a dubitare che qualcuno all'agenzia viaggio mi abbia voluto fare un pessimo scherzo; tuttavia i numerosi cinesi mi offrono un sacco di spunti di riflessione.

Innanzitutto: sono davvero tutti uguali? Beh no. Ma si possono collocare in un pugno di categorie con delle caratteristiche che si ripetono con matematica costanza.

Nella seconda voce del menù leggiamo la loro specialità: ravioli di maiale e cinese
La stragrande maggioranza si colloca in quelli che da piccoli sono caduti di faccia dalla culla: il loro viso frontalmente si presenta largo e tondo mentre di profilo è possibile tracciare una linea retta che congiunge fronte, naso e mento; immagino che i terrapiattisti si siano ispirati a loro. Poi troviamo quelli i cui discendenti dovevano essere gli antichi abitanti della steppa, con dei tratti che richiamano alla mente quelle genti che vivono dal Tagikistan alla Mongolia: scuri di carnagione, con tratti del volto piuttosto spigolosi; solitamente sono solo di sesso maschile e già avanti con gli anni.



Ed a proposito di anziani, ci sono un sacco di loro con la stempiatura caratteristica (quella di Mao per intenderci). Ora non so se è un loro difetto genetico o se proprio ad una certa età decidono di farsi rasare in quel modo, fatto sta che in generale i cinesi non hanno un buon rapporto con le acconciature. Come ti giri giri, trovi sempre i soliti 3 tagli: immagino il parrucchiere tipo quello di GTA San Andreas, dove entri, scegli una delle acconciature proposte e quella ti rimane a vita.

Capita a volte di poter raggruppare diverse cinesità in base a cose e non a tratti somatici. E su tutte, ciò che colpisce maggiormente è la presenza nelle loro mani di contenitori contenenti contenuti al limite del surreale: bevande dal color Gange con dentro larve secche in infusione o cibi dalle forme e consistenze poco invitanti che emanano esalazioni mortali. Per carità, possono sicuramente essere delle loro tipiche prelibatezze, ma preferisco rimanere con il beneficio del dubbio. E poi di certo sono meglio di ciò che loro spacciano per caffé espresso!!


Dato che alla fine sono quasi tutti uguali e nasce in loro il desiderio di distinguersi, eccoli abbigliarsi con vestiti strani, sgargianti e con abbinamenti al limite del legale. E a dare il loro meglio sono proprio le fanciulle che propongono outfit esilaranti: scarpe in vernice rosa, calze dai disegni degni del miglior trip da funghetti, abiti a metà tra il cosplaying e il collegio, il tutto condito da un numero imprecisato di accessori imbarazzanti. Un'accozzaglia di stili e abbinamenti che Picasso levati proprio: la vera Guernica è la moda in Cina. Ma la cosa che più mi ha fatto ribrezzo è stata la visione (purtroppo non isolata) di ballerine a punta con tacco a spillo alto 3 cm abbinate a calzini bianchi con orletto in raso poco sopra la caviglia...

E in tutto ciò, mi direte, ragazze carine ce ne stanno? Ma è ovvio: NO!! Qualcuna decente ho avuto la fortuna di incrociarla, tipo la piccinna che mi ha servito il pranzo al ristorante, però ci sono volute un paio di birre per alzarne il livello di bellezza.
Beh, è tempo di andare al gate di imbarco e di viaggiare verso Sydney per passare un capodanno al caldo estivo... Buon 2018 a tutti!


L'autore dell'articolo si accinge ad entrare nel bar il cui nome racchiude le due cose che ogni italiano ha in bocca ogni mattino



Nessun commento:

Posta un commento