Estate…
Stato d’animo, attesa perenne, rinascita interiore… Aspetto l’estate come si
aspetta il cambiamento, come s’aspetta la fine di un capitolo, l’ultimo rigo di
un racconto, con la mente proiettata già all’inizio del successivo. Estate,
punto e a capo. Scorribande, calci ad un pallone, urla gioiose, notti afose e
insonni. L’estate come chiusura d’un qualcosa, ma ancor di più come principio
di un’occasione, la nuova, l’ennesima, che concedo a me stesso.
Adoro
l’estate da quando ne ho ricordo, da sempre. L’estate, con le sue infinite
giornate libere, con una bicicletta, perenne compagna d’avventura. L’estate dagli
odori, inconfondibili, segno quasi tangibile di vita. Estate dai mille sapori,
nuovi e succulenti… il gusto di una ciliegia addentata con bramosia. Ed i
colori dell’estate, qui nel Salento, dove brilla un’altra luce… Estate e
poesia.
Ma anche
estate e malinconia, che si presenta con quel pensiero che fluttua nella testa
col suo continuo ronzio, che vorresti scacciare e che invece coccoli da sempre.
Estate dal tramonto che impreziosisce il cielo con il suo trionfo di linee e
colori, che nemmeno un artista saprebbe fare tanto… Estate, il suono dello
scricchiolio di un cubetto di ghiaccio che affonda nel caffè…
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