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giovedì 30 giugno 2016

Le Cronache di Leinthindoen - Lacrime dal passato

Il passato è un'arma a doppio taglio: può far bene, può tacere, scomparire, ripresentarsi, scorrere, fluire, attraversarti e infine opprimerti. Il presente è vivo ed è quello che si fa in ogni istante. Il futuro è l'ignoto, l'incerto, il palpabile e l'invisibile.
Nel presente, lungo la costiera di Miran, in una serata fresca e asciutta, Axir era seduto in riva al fiume, dopo un'intensa giornata di viaggio a riflettere e ad osservare la sua immagine ... "Sono solo, sempre e costantemente solo. Mamma tu che mi hai lasciato quel giorno solo a casa perché dovevi andare con papà nel bosco... e poi non siete più ritornati" pensava tra sé e sé. Una brezza gli accarezzò il viso e le sue orecchie non sentirono più niente, se non la sua mente.
"...ricordo ancora quel momento..." e di colpo ci si ritrova nel suo passato, tra immagini di tavole calde, bagni e sorrisi, spunta quello di una madre che saluta il proprio figlio: "Tesoro , raggiungo papà nel bosco, stai tranquillo torno presto, tu fai il bravo!" disse la madre con un sorriso.
"Mamma, ma perché papà non torna? Ho paura, non andare ti prego... Stanotte ho fatto un brutto sogno... Ti prego" disse il bambino. "Cos'hai sognato? Dimmi Axir, mamma vuole sapere." soggiunse la madre con sguardo preoccupato e meravigliato.
"Non so... Un sogno strano, sembrava reale, malinconico..." cercò di trattenere il piccolo Axir. "Axir, devi parlare! È importante, ti prego!" disse la madre con tono affabile.
"Va bene... faceva freddo e tutto era buio nel bosco... sentivo urla, ombre che correvano, uccelli morti dei quali non riuscivo a distinguere il colore e mi sentivo vuoto, avevo paura... Sentivo ruggire forte ed io gridavo aiuto ma nessuno rispondeva... Ad un certo punto però, nel cielo ho iniziato a vedere un falco completamente bianco e luminoso che si posava sull'albero di fronte a me... Mi fissava ed io iniziavo a sentirmi più tranquillo... Poi si è posato vicino a me e mi sono svegliato di colpo."
La madre impallidì completamente, sapeva cosa voleva dire, ma Axir aveva solo 7 anni, possibile così presto?
"Va bene tesoro, ora mamma va a cercare papà... Ricordati di questa collana e sii forte! Tu devi stare al sicuro in casa... Ricordati: non cedere al nero, al vuoto... Porta avanti la battaglia, tu sei speciale, ciò che ora ti sembrerà duro e ingiusto, un giorno lo capirai!"
"Mamma, perché dici così e perché mi parli della collana? Perché mi abbandoni?"
"Questa ti guiderà, sarà tua compagna, è il momento che io te la ceda! Sono orgogliosa di te, comunque vada. Tua mamma torna presto stai tranquillo, se dovessi tardare o dovessi seguire qualche giorno in viaggio tuo padre, ci penserà lo zio Giulin a te. Una mamma non abbandona mai il figlio, nel cuore e nella mente, dormi e ricordati: LA LUCE NELL'OSCURITÀ!", dopodiché gli diede un bacio sulla fronte e se ne uscì.
Axir, non comprendeva quel linguaggio e la madre uscii fuori. Quella notte, il tempo all'improvviso diventò come una forte tempesta; temporali e tuoni e fulmini si susseguirono e la mattina, dopo aver dormito con la collana della madre di fronte al fuoco, andò nel bosco guidato dalla collana e ritrovo i vestiti insanguinati dei genitori, senza i corpi... E poi...
Un forte mal di testa assalì Axir che ritornò nel presente: "L'incantesimo di protezione sulla memoria di Mhonia funziona". Prese la collana e la osservò, il cuore batteva forte, doveva proseguire il cammino. I Pentavielhem gli avevano dato un compito e lui ne aveva due da assolvere: uno sul passato e uno dell'ordine .
Alzò lo sguardo, era una notte serena e stellata, ma lui no, non era sereno.

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