Ben ritrovati cari lettori di GenericaMente, oggi per me è veramente un onore e un piacere poter intervistare due promettenti artisti emergenti della nostra terra, Pierfrancesco Gatto e Davide Mellone, rispettivamente regista e videomaker del cortometraggio "Ereignis", in concorso alla diciassettesima edizione del Festival del Cinema Europeo!
Tra qualche istante leggerete direttamente le loro parole, i loro pensieri, le loro emozioni.
Ma prima vorrei brevemente presentarveli.
Pierfrancesco Gatto (24/01/1988) e Davide Mellone (15/03/1990) vengono da Copertino, in provincia di Lecce, paese già noto per aver dato i natali a diversi grandi artisti, specie in campo musicale.
Si conoscono fin dall'infanzia anzi, crescono praticamente assieme tra una corsa in bici e qualche tiro a calcetto. Poi gli studi e le dinamiche della vita hanno fatto sì che si perdessero di vista per qualche anno. Pierfrancesco ha conseguito la maturità scientifica ed è in procinto di laurearsi nel corso di Scienze delle Comunicazioni, mentre Davide dopo aver conseguito il diploma all'Istituto Tecnico Commerciale ha deciso di specializzarsi in quelle che sono le sue grandi passioni: fotografia, riprese e montaggio!
Da qualche anno le loro strade si sono nuovamente incrociate, come un magico segno del destino, come fosse la cosa più naturale di questo mondo: è nata una bella collaborazione artistica che ha permesso loro di progettare e mettere in piedi diversi lavori.
Si sono anche dati un nome: "Paiana Pictures".
Si potrebbe pensare che Pierfrancesco sia la mente e Davide il braccio, ma è riduttivo e piuttosto fuorviante considerare tale il loro rapporto. Pierfrancesco è senza dubbio l'ideatore, il genio, la mente creativa, il visionario, colui che cura nei minimi dettagli le inquadrature; ma talvolta risulta essere ancora grezzo e impulsivo nel modo di agire. Come in un meccanismo perfetto Davide colma tali defaillance grazie all'esperienza maturata sul campo e ai suoi preziosi consigli.
Per dirlo con una metafora, Pierfrancesco e Davide sono due ingranaggi complementari di un congegno perfetto.
"Ereignis" è il primo progetto che hanno deciso di presentare al grande pubblico, concorrendo come anticipato al Festival del Cinema Europeo.
Ne approfittiamo per invitare quanti possono ad essere presenti alla proiezione di "Ereignis" presso il Cinema Multisala Massimo a Lecce, domani sera, mercoledì 20 Aprile, alle ore 20.00.
Intervista a Pierfrancesco Gatto
Ciao Pierfrancesco e grazie della disponibilità.
Partiamo subito forte, da dove nasce “Ereignis”?
“Ereignis” nasce da una profonda nostalgia per
l’Uomo, o meglio dell’umano. Tale sentimento di mancanza ci ha portato lontano,
ai confini della terraferma, dove il mare - fedele alla sua natura - ci ha
consegnato i resti di una civiltà scomparsa. Quanta fatica nel riconoscersi!
Con questa verità stretta tra le mani siamo ritornati nella nostra città.
Sappiamo che questo cortometraggio è stato prodotto
insieme a Davide Mellone che tra l’altro ha curato anche la fotografia e il
montaggio. Com’è stato lavorare con lui?
Io e Davide condividiamo un’amicizia di vecchia
data e dopo un periodo di distanza la passione per il cinema ci ha fatto
ritrovare. Posso dire di aver intrapreso questo viaggio nell’arte cinematografica
insieme a lui, mettendo in comune speranze, difficoltà e successi. La nostra
collaborazione nel corso del tempo è migliorata tantissimo e ciò ci ha permesso
di convogliare i nostri sforzi in maniera più efficace verso l’obiettivo
finale: la realizzazione dell’opera. Il rispetto
e la stima reciproca sono alla base di questa sintonia.
Che sensazione si prova a partecipare a una kermesse così
prestigiosa? Quali sono le tue aspettative?
È un piacere per noi concorrere al 17° Festival
del Cinema Europeo (Puglia Show). Ogni anno abbiamo atteso l’inizio di questo
evento con grande entusiasmo, partecipando attivamente come spettatori e
desiderando, tra un film e l’altro, di vedere proiettato un nostro lavoro. Pare
che il nostro desiderio si sia realizzato. Quanto alle aspettative, penso che esse siano
già state soddisfatte.
Sei un giovanissimo regista. Quanto è difficile riuscire
ad emergere
Non penso di essere ancora un regista, ma credo
intensamente nell’Uomo e nel Cinema. Quanto all’emergere, non è un mio
obiettivo. Il riconoscimento da parte degli altri è piacevole e gratificante ma
ciò che mi preme di più è portare avanti la mia ricerca, giorno dopo giorno.
Ti senti di ringraziare
qualcuno in particolare?
Sono molte le persone che vorrei ringraziare. In
particolare Davide e la sua famiglia, nonché la mia. Tutti gli amici che ci
hanno donato un po’ del loro tempo o semplicemente credono in quello che
facciamo. Un ringraziamento speciale va ad Antonio Mangialardo che fin dal
primo momento ci ha sostenuto e incoraggiato, aiutandoci nei momenti di
difficoltà.
Cosa bolle in pentola per il prossimo futuro? Voci di
corridoio ci parlano di nuovi progetti
Innanzitutto concludere il cortometraggio “Oh,
Uomo! Cosa fai?” e continuare questo percorso con grande umiltà e fede nei
nostri ideali.
Ciao Davide. Come anticipato ti sei occupato della
fotografia e del montaggio. Quali sono state (se ci sono state) le difficoltà
principali?
Non ho riscontrato particolari difficoltà in
fase di realizzazione. Il tutto è stato girato con la luce naturale. La
gestione di quest’ultima potrebbe risultare complicata perché sfugge da ogni
controllo e perché ruota intorno alle ore in cui essa risulta più “morbida”, ma
dipende tanto da quello che si vuole ottenere.
Riguardo il
progetto ho apprezzato fin da subito la semplicità e la genialità dell’idea. Credo
che quest'ultima sia l’aspetto più importante.
In
post-produzione, soprattutto durante il montaggio video, ci siamo resi conto
che alcune inquadrature sarebbero state più incisive di altre ma a causa di
limiti tecnici e legati alla morfologia della scenografia, non abbiamo potuto
colmare tale assenza.
Siamo
davvero contenti e soddisfatti di “Ereignis”, considerando anche la sua
realizzazione con una disponibilità finanziari esigua.
Siamo curiosi. Come è stato lavorare con Pierfrancesco
Gatto?
Tralasciando il lungo rapporto di amicizia, lavorare
con Pier potrebbe essere e non essere semplice. Il motivo? È un autore e come
sappiamo tutti gli autori bisogna interpretarli perché hanno una concezione
fuori dal comune e riescono ad entrare nel profondo di una qualunque idea,
considerandone i diversi aspetti. Trovo
interessante la sua prospettiva e il suo sguardo sul mondo e ciò mi
incuriosisce molto ogni volta che buttiamo giù un nuovo progetto. Spero tanto
di continuare questo cammino insieme per riuscire a consolidare sempre più la
nostra passione per il cinema e perché no, dare un contributo alla settima
arte!
Sappiamo che al momento ti stai specializzando in
Spagna. Quali saranno le tue collaborazioni e i tuoi progetti nei prossimi mesi?
L'esperienza in Spagna ha diversi lati positivi
e negativi, ma nel complesso è pur sempre un’esperienza splendida che mi dà
l’opportunità di confrontarmi con altre persone del settore. Per quanto
riguarda il futuro, non essendo un veggente, non mi azzardo a dire nulla ma
voglio rassicurare tutti coloro che hanno dato un grande contributo a un nostro
progetto di un anno fa che a breve sarà ultimato. Non anticipo nulla ma ci sarà
una bella sorpresa. "Non fatemi dire altro!" (e scoppia a ridere)
Che consiglio ti sentiresti di dare a chi come te
vorrebbe lavorare dietro la macchina da presa
Non mi reputo ancora un professionista, ma la
sensazione più grande che si possa avere dietro la macchina da presa è come
l'uomo sia riuscito ad arrivare a raccontare o documentare una storia con un
grande dono: la “Luce”. Al di là delle varie attrezzature super moderne, bisogna
avere la creatività, un’idea, un qualcosa di profondo che ti esca da dentro in modo
naturale e senza alcuna pressione.Credo che
non basti solo la passione ma c'è ben altro, difficile da descrivere e
individuare, penso che sia più un’emozione!
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