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giovedì 21 aprile 2016

La sopravvivenza nella natura


Tornando indietro nel tempo, ho ritrovato questa foto che ho scattato  un pomeriggio di primavera di alcuni anni fa nelle campagne di Nardò.
Ricordo ancora di aver passato alcune ore in compagnia di un mio amico alla ricerca di rapaci da fotografare. Ore di attesa, avvicinamenti al loro habitat senza disturbare la loro quiete, passi lenti e teleobiettivo pronto ad immortalare ogni singolo movimento.
Ero stanco, pronto a tornare a casa, quando da lontano intravedo questa Platalea leucorodia o più comunemente chiamata spatola bianca, che afferra la sua preda per nutrirsi.
Avevo praticamente esaurito la memoria della fotocamera, la prima cosa che ho pensato è stata quella di eliminare le ultime due foto e di rimpicciolire la risoluzione della fotocamera.
Tre scatti a disposizione per poter immortalare il momento in cui la spatola afferra e mangia la sua preda.
Questo è lo scatto più significativo, il momento in cui un animale si sacrifica e l'altro sopravvive.
Il senso di questo articolo?
Non solo una bellissima foto, ma una piccola riflessione che mando a tutti voi lettori.
Gli animali hanno spirito di sopravvivenza, la natura è così.
Qualcuno di noi, si è mai trovato in una situazione di pericolo? Per noi cosa vuol dire sopravvivere?
Oggi, la tecnologia, ci può aiutare a sopravvivere? 
Voglio condividere con voi l'esperienza di un uomo che ha sopravvissuto ad altri uomini sfidando anche la natura. La tecnologia lo ha aiutato?
Walter Bonatti, è stato tra i più grandi alpinisti Italiani. Se qualcuno di voi ha visto il film sul K2 se lo ricorderà. Nel 1954, a soli 24 anni partecipa con altri alpinisti in una spedizione alla conquista del K2.
Lui insieme ad uno Sherpa hanno trascorso un'intera notte a -50°C senza riparo, solo loro, niente tenda, niente sacco a pelo. Solo tanta neve e tanto freddo. Lui cerca di scavare un piccolo cunicolo per potersi riparare un po' dal freddo, ma -50°C sono tanti. 
Lui racconta questa esperienza con una frase:"« Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio 1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso soltanto da me... 
Voi cosa ne pensate?
L'uomo è in grado di sopravvivere come gli altri animali presenti in natura? Siamo ancora convinti che la tecnologia sia indispensabile per la sopravvivenza?
Buona Lettura


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