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domenica 17 aprile 2016

Se potessi tornare indietro...


Vi è mai capitato di sentirvi dire: "Se potessi tornare indietro, cambieresti qualcosa della tua vita?". Ho fatto questa domanda a molte persone in una fascia d'età compresa tra i 16 e i 70 anni e la risposta di molti mi ha lasciato di stucco: "magari, imparerei a suonare uno strumento/arte/sport", oppure: "eehhh magari...cambierei tutto". Tutto? Wow!!!
Allora ho deciso di cambiare domanda, perchè quella era un po' troppo "irrealizzabile": "Sei contento/a di quello che hai ora? Indipendentemente dal fatto che potresti avere di più...ora...in questo preciso istante...sei contento/a?". Vi giuro, se la prima risposta mi aveva lasciato di stucco, questa mi ha lasciato senza parole: "(aria molto insoddisfatta) mah, si dai, più o meno ci si accontenta...ormai che posso fare più".

Oggi mi sono seduta in giardino e riflettevo che, indipendentemente dall'età, quasi tutti mi hanno dato le stesse risposte. Com'è possibile a 16-17 anni dire "ormai che posso fare più" quando si ha tutta la vita davanti? Non siete ancora morti, potete fare tantissime cose. E voi, cari "adulti", come potete dire "cambierei tutto"? La vita di chi avete vissuto fino a questo momento? Le vostre decisioni da chi sono state prese?

La verità è questa: ormai siamo circondati da persone rassegnate agli eventi. I ragazzi vagano tipo anime del purgatorio e, quando qualcuno si prodiga ad insegnare una qualsiasi cosa (mestiere, arte, sport, cucina, ecc...) hanno la faccia del menefreghismo più assoluto. Non sto parlando delle ore a scuola, è normale che la scuola sia una rottura, ma parlo delle cose che si possono imparare dagli altri nella vita, da chi ne sa più di noi. Non si ha più la curiosità di imparare qualcosa di nuovo. Quanti di voi, vedendo la nonna che cucina, si sono avvicinati anche solo per vedere ed imparare i piccoli trucchetti? Oppure si sono seduti vicino agli zii chiedendo loro, per esempio, come passavano le giornate da bambini?

Gli adulti non sono da meno: sembra che ormai vivano con un ritmo prestabilito, tipo ritmica metrica di quando si leggono i testi di classico latino e greco ...taratàn taratàn taratàn... uno stesso ritmo per cercare di capire dove mettere l'accento sulle parole. Sì, le nostre giornate sono degli accenti che mettiamo nella vostra vita. Ma il latino e il greco sono due lingue morte (R.I.P., pace all'anima loro) mentre voi no!!! Fate quello che non avete ancora fatto, state di più con i vostri figli... insomma VIVETE!!! Stacchiamoci dai cellulari quando stiamo in compagnia di altre persone, dialoghiamo di più. Altrimenti è meglio non incontrarsi proprio e stare ognuno a casa propria. Anzi, ogni volta che si esce il primo che prende il cellulare senza un motivo ben preciso (e, soprattutto, serio) ma lo fa solo per vagare su un social network e si isola dagli altri,  dovrebbe essere quello che paga per tutti il conto della serata.

Quindi abbiate il coraggio di prendere una decisione, qualunque essa sia. Dovremmo avere il buon senso di guardare indietro e renderci conto che, se abbiamo sbagliato, la colpa è solo nostra. Questo però non vuol dire smettere di credere in qualcosa. Si è sempre in tempo per ricominciare una nuova vita.

RIDERE, SCHERZARE, SBAGLIARE, SPORCARSI, RIALZARSI, sono cose che i bambini riescono a fare con una naturalezza immensa. E perchè mai si dovrebbe smettere? Perchè siamo grandi? NO, dobbiamo continuare a fare queste cose perchè siamo in condizioni di poterle fare con più consapevolezza, senza esagerare. Siate spontanei e non vi vergognate. Dimentichiamoci la frase "che figura! Cosa penseranno gli altri?". Ve lo dico io: gli altri sono solo invidiosi perchè vorrebbero stare al posto vostro, ma non ne hanno il coraggio.
Prendete in mano la vostra vita, decidete voi stessi senza avere rimpianti o rimorsi. Tanto alla fine non ci sarà nessuno pronto a dare una medaglia.
Cercate di stare bene con voi stessi e solo così si può stare bene con gli altri!


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