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lunedì 25 aprile 2016

Cara vecchia TV... Siamo alla frutta?

Se è vero che “La Bellezza salverà il mondo” (Cit. d’Autore), la TV italiana, scevra oramai di qualunque forma di bellezza, è ben lontana dall’essere salvata… Anzi, a mio modesto parere, essa ha da tempo raschiato il fondo e all’orizzonte non si intravvede possibilità alcuna di Resurrezione.    
Una TV che nel 2016 si permette di trasmettere ancora reality show (il Signore Iddio possa punire chi ha introdotto il genere in Italia!) o, se possibile, brutte e sbiadite copie di essi, è una TV che non vuole crescere, non vuole liberarsi dalle zavorre di programmazioni figlie di infelici idee di autori televisivi senza scrupoli né ritegno alcuno...
Mi soffermo, giusto per fare un esempio concreto, sulla puntata del programma “Isola dei Famosi” (tutt'ora in onda) di qualche settimana fa… Quando è andata in onda, penso di poterlo dire, una delle pagine peggiori in cui la TV italiana si sia mai imbattuta! Uno “spettacolo” che ha dato parecchi spunti di riflessione. Nelle tre ore e passa di diretta, si è succeduta una sequela di eventi scabrosi ed indecorosi, da condannare senza appello. Violenza gratuita e predeterminata, scene di nudo quasi “indotte”, prove da superare banali, viste e riviste, trite e ritrite…
Sono queste, dunque, le grandi idee degli autori televisivi italiani? Siamo davvero alla frutta? Niente di nuovo all’orizzonte?    
Questo e molto altro (sempre peggio!) si susseguiva sotto lo sguardo compiaciuto e bramoso di “ascolti”, ma apparentemente senza colpe alcune, di conduttori e, appunto, autori televisivi, che hanno messo in campo il peggio del peggio... 
Una serata ansiogena e disgustosa... 
Una TV, quindi, fucina oramai di “bruttezze” e di tanta, troppa spazzatura che il pubblico, onestamente, non merita. Una TV che non riesce a rialzarsi... Che brutta copia di quello che era! (Cit. d’Autore 2). 
Prospettive di miglioramento? Sinceramente poche. Almeno fin quando si continuerà a percorrere questa via. 
Questa mia visione distopica è frutto della consapevolezza di una scarsezza assoluta di “menti” prolifiche, di idee di addetti ai lavori veramente meritevoli di rivestire tali ruoli.    
Mettendo da parte Bonolis (lo ammetto, a volte esagera un po’… ma avercene di geni così!) e Chiambretti (la cui pungente ironia e irriverenza, però, trovano il loro terreno congeniale più nella seconda e terza serata, che non nella prima), azzardo dicendo che alla televisione italiana resti ben poco, ad oggi, di cui andare fiera. 
Proposte imminenti? Eliminare ogni forma di reality show e pseudo tali; reintrodurre il varietà, il quale consta sì di semplicità, ma anche di pulizia, serenità e brio da troppo tempo sopiti. Ed in primis, puntare finalmente su veri talenti creativi, su gente che abbia davvero qualcosa di nuovo da offrire; puntare sul talento, in tutti i settori. Partendo proprio dagli autori televisivi, colonne portanti dell’intera macchina televisiva. 
Concludo con una domanda provocatoria. 
Servirà forse proprio un ultimo, grande reality per ricercare i nuovi pensatori della TV? Per scovare nuovi talenti creativi, nuove e fertili menti da porre al servizio della “grande malata” televisione italiana? 
Pensateci…..

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