expr:class='"loading" + data:blog.mobileClass'>

venerdì 6 maggio 2016

Che ne sanno i 2000... Ma che ne sanno veramente!

L'ultima trovata su Facebook, Twitter e altri social è "che ne sanno i 2000", pagine e pagine cariche di nostalgia che con gli hashtag #machenesanno e #machenesannoi2000 condividono immagini di un decennio magico, che ci siamo appena lasciato alle spalle ma che sentiamo maledettamente distante e inafferrabile. 

Tralasciando il paradosso che nella maggior parte dei casi a condividere i post sono ragazzi nati nel 1999, per me e per tutti i lettori nati negli anni 80, credo che il decennio che va dal 1995 a 2005 sia stato un periodo davvero particolare, oserei dire quasi storico, perché ha segnato la fine di un’epoca.

Non voglio star qui a parlarvi di Commodore 64, Play Station 1, musica dance, cinepanettoni, biglie da mandare in buca all’uscita di scuola, Beverly Hills e Power Ranger, scooby-doo intrecciati o a spirale, Nokia 3310 e snake, mamma ho perso l’aereo, Sarabanda o la carta amici della TIM.

Ciò che veramente mi preme condividere sono le emozioni e gli stati d’animo che noi adolescenti di quegli anni abbiamo vissuto.

Il futuro era luminoso, non si sentiva mai nominare la parola crisi. Alla domanda cosa farai da grande nessuno rispondeva “spero di entrare nell’esercito”, tutti avevano un sogno ambizioso, e nulla, ma proprio nulla, sembrava potesse ostacolarlo!

La musica dance era stupenda, meravigliosa, ricordo con chiarezza che faceva quasi tremare. Ma pensandoci bene non era la canzone in sé a far tremare, ma il ricordo che quell’ascolto richiamava. Perché negli anni 2000 era d’obbligo uscire in comitiva la sera, si viveva quasi esclusivamente in funzione del weekend, momento della settimana per poter incontrare i propri amici. E nelle serate d’inverno era solito ritrovarsi a casa di qualcuno a guardare un film e mangiare una pizza o trasformare il vecchio garage nella più lussuosa delle discoteche e ritrovarsi in pochi metri quadri a respirare boccate di libertà. La vita era intensa, ogni momento aveva un sapore (e una canzone) speciale.

Per la gioia dei papà e delle mamme oggi i ragazzini preferiscono lo smartphone allo scooter. Per noi lo scooter era semplicemente tutto, perché il mare, le montagne o i campi in fiore ci piaceva ammirarli con i nostri occhi, non su instagram. Con cinquemila lire di benzina si conquistava il mondo.

Ogni sms era prezioso, se una ragazza ti mandava il buongiorno, probabilmente le piacevi. Spesso il credito era insufficiente, ma tra uno squillo e il 4888 si tirava avanti.

Le ricerche si svolgevano sulle enciclopedie, poco immediate ma dal fascino inarrivabile. E poi era l’occasione giusta per studiare insieme gli amici, dal momento che in pochi la possedevano.

L’accesso ad internet era solo per scaricare qualcosa da emule, per il resto non serviva, tutto ciò di cui avevamo bisogno era là fuori, bastava “cliccare” sulla maniglia della porta di ingresso.


I nati nel 2000 vivono in un mondo ultratecnologico, immediato, dove chiunque può avere accesso a qualunque cosa e si ha la sensazione di non essere mai soli (o di non essere mai in vera compagnia). Che ne sanno i 2000 di quando il mondo era senza smartphone, senza facebook e senza aggiornamenti in tempo reale e ciò nonostante si sognava ad occhi aperti e si viveva affamati, folli, desiderosi di conoscere e, soprattutto, felici.

1 commento:

  1. E si aspettava l'estate per i 1000 sms della carta vacanze;i cd di musica con le copertine fatte a mano; i giochi masterizzati; Gigi d'Agostino.... bei tempi

    RispondiElimina